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In questo spazio dedicato, esploreremo insieme i molteplici aspetti del benessere mentale. Qui troverete articoli informativi, consigli pratici, riflessioni approfondite e le ultime novità nel campo della salute mentale.

Il nostro obiettivo è quello di fornire una risorsa preziosa per chiunque sia interessato a migliorare la propria salute mentale, comprendere meglio le sfide psicologiche o semplicemente esplorare l’affascinante mondo della mente. Che siate nuovi a questi argomenti o esperti nel settore, ci auguriamo che il nostro blog possa offrirvi spunti di riflessione, aiuto e ispirazione.

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I segnali silenziosi del burnout familiare nei caregiver: come riconoscerli e intervenire

Donna caregiver affaticata ma sorridente in primo piano, con anziano sullo sfondo sfocato – concetto di burnout familiare e stress emotivo nei caregiver

Essere caregiver è un atto d'amore quotidiano. Che si tratti di assistere un genitore anziano, un figlio con difficoltà o un partner malato, il ruolo di chi si prende cura di un familiare fragile è fondamentale. Ma dietro questa dedizione si nasconde spesso una realtà poco visibile: il burnout emotivo.

Il termine burnout caregiver non è ancora diffuso quanto meriterebbe. Eppure, migliaia di persone in Italia vivono ogni giorno i sintomi di uno stress cronico che logora il corpo e la mente. Ansia, esaurimento, senso di colpa, isolamento sociale. Tutti segnali silenziosi che troppo spesso vengono ignorati.

In questo articolo vogliamo dare voce a chi si prende cura degli altri. Riconoscere i primi segnali di disagio è il primo passo per tutelare anche il proprio benessere. E ricordarsi che, per aiutare davvero gli altri, bisogna prima prendersi cura di sé.

Quando il prendersi cura diventa troppo: cos'è il burnout del caregiver

Il burnout è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da uno stress prolungato. Nei caregiver, si manifesta come una vera e propria sindrome da sovraccarico, spesso invisibile agli occhi esterni.

Chi ne soffre può iniziare a sentirsi:

  • Cronicamente stanco, anche dopo il riposo

  • Irritabile o con sbalzi d'umore frequenti

  • Demotivato nel proprio ruolo di supporto

  • Disconnesso dai propri bisogni personali

Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology ha evidenziato che fino al 60% dei caregiver familiari sperimenta livelli clinicamente rilevanti di stress emotivo (Link allo studio). Ma il dato più allarmante è che molti non ne parlano mai, né chiedono aiuto.

I segnali da non ignorare: come si manifesta il burnout

  1. Affaticamento persistente:
    Non si tratta della stanchezza "normale" dopo una giornata intensa. Il burnout comporta un senso di esaurimento che persiste anche dopo il riposo. Il corpo sembra non riuscire più a recuperare.
  2. Perdita di empatia o distacco emotivo:
    Chi è esausto tende a "disconnettersi" emotivamente. Può diventare più freddo, distante o irritabile verso la persona assistita, anche se continua a fare tutto il possibile per prendersene cura.
  3. Difficoltà di concentrazione e memoria
    Il sovraccarico mentale riduce l'attenzione e rende più difficili anche le attività quotidiane. Un campanello d'allarme da non sottovalutare.
  4. Senso di colpa e inadeguatezza:
    I caregiver spesso si sentono "mai abbastanza". Questa auto-critica cronica può degenerare in ansia o depressione, alimentando un circolo vizioso.
  5. Ritiro sociale:
    Col tempo, chi si prende cura di un familiare può isolarsi, ridurre le uscite, rinunciare a hobby e relazioni. È una forma di protezione, ma diventa anche un fattore di rischio per la salute mentale.

i segnali di burnout dei caregiver da non ignorare assolutamente

Perché è difficile chiedere aiuto

Molti caregiver non chiedono aiuto per paura di sembrare egoisti o deboli. Altri pensano di dover "resistere", come se il prendersi cura fosse una missione da compiere in silenzio.

Tuttavia, come ricordiamo anche nel nostro progetto dedicato ai family caregiver, l'autosacrificio non è sostenibile. Nessuno può aiutare gli altri se è in costante esaurimento.

Lo sapevi che…?

Purtroppo una significativa percentuale dei caregiver familiari sviluppa sintomi compatibili con la depressione clinica, ma solo una minima parte accede a un percorso di supporto psicologico.

Strategie per prevenire il burnout del caregiver

  • Crea spazi per te stesso
    Anche se può sembrare egoista, prendersi del tempo per sé è un atto di cura. Anche solo 20 minuti al giorno possono fare la differenza.
  • Parla con qualcuno
    Condividere ciò che si prova con un amico, un gruppo di supporto o un terapeuta è fondamentale. Il supporto psicologico è uno dei pilastri del nostro centro MMC.
  • Accetta che non puoi fare tutto
    Delegare non è un fallimento. È un gesto di responsabilità verso di sé e verso la persona che si assiste.
  • Cura il tuo sonno, alimentazione e attività fisica
    I bisogni di base sono spesso trascurati, ma sono i primi a risentire dello stress prolungato. Dormi regolarmente, mangia in modo equilibrato e muoviti quando puoi.

Il supporto che puoi ricevere: il progetto Caregiver di My Mental Care

Nel nostro centro abbiamo creato un percorso dedicato ai familiari e caregiver che unisce:

  • Incontri individuali

  • Supporto psicologico e orientamento pratico

  • Percorsi di educazione emotiva e gestione dello stress

  • Strumenti pratici e tecniche di autocura

L'obiettivo è semplice, ma potente: prendersi cura di chi si prende cura.

Il primo passo è riconoscere il tuo valore

Essere un caregiver è un gesto d'amore. Ma non può e non deve trasformarsi in un sacrificio silenzioso. Meriti anche tu supporto, ascolto, riposo.

Meriti uno spazio di cura per te stesso.

Prenota oggi stesso una consulenza con il nostro team per scoprire il progetto di supporto dedicato agli assistenti.

Siamo al tuo fianco, online e nelle nostre sedi di Milano, Bologna, Roma, Brindisi e Lecce.

La tua salute mentale conta. Anche se sei tu a prenderti cura degli altri.